mercoledì 5 febbraio 2014

Era il 2007, non il 1907




Era il 2007, non il 1907. Berlusconi e la Sinistra sfaccendata non sapevano che pesci prendere. No, non è che fossero lì con le loro canne indecise tra un merluzzo o una carpa, il fatto è che non ce n’erano proprio di pesci da portare a casa. Va beh, potrebbe obiettare qualcuno, avranno mangiato della carne o, per la gioia di chi odia il pesce e la carne, una pizza margherita. Pizze margherite? Nemmeno nei prati crescevano più quei fiorellini delicati. Fuor di metafora, al Mega Parlamento di italica appartenenza (non c’è niente di Mega, ma in quanti se ne sono accorti? E, comunque, un Mega non si nega a nessuno… anche perché fa rima baciata con ‘nega’, che si bacino almeno i termini in questo mondo da lupanare!), si diceva che al Parlamento la Sinistra appannata, in quel frangente pensa che a mali estremi, occorrono estremi rimedi: scarseggiano i votanti? E’ lo stesso, faranno votare, prendendoli da casa anche se hanno la febbre o qualche altro malanno geriatrico, anche i senatori a vita di encomiabile anagrafe e di perdute agilità. Tra questi vi era la signora Rita Levi Montalcini che, titubante nell’incedere che i suoi magnifici anni le consentivano, fece quello che prosaicamente è nominato come proprio dovere. Al di là della ragione discutibile che l’indifendibile Sinistra di questo Millennio merita in quel contesto storico, va ricordato il successo clamoroso che l’anziana Signora delle Scienze ottenne in quella parata, ovviamente dalla Destra di allora (…son sempre quelli di adesso!): “datele un pannolone, hanno riesumato la salma, dov’è la badante, telefonate all’ospizio, etc.“ Ecco, questi furono i commenti. Gli italiani hanno memoria corta, cortissima. Ora sono tutti indaffarati con l’affaire ‘attacco al governo da parte del M5S’: ma per favore! Attacco… Fascismo… Squadrismo… Non c’è più da tanto, ma le idee su questi temi scottanti le avrebbe potuto chiarire gente veramente seria che ha toccato con mano l’argomento, altro che Augias o Ferrari che dal suo Foglio dice sciocchezze su un inattendibile Grillo emulo del… fuhrer! Incredibile dove possa spingere l’incapacità ad accorgersi che, per quanto si possa essere intellettualmente dotati, si sta combattendo dalla parte sbagliata! Uno che fa il giornalista o lo storico, sociologo, etc., può anche riferire semplicemente gli eventi: perché molta Stampa l’ha dimenticato? Per chi non lo ricordasse più, ecco qualche cenno su Gobetti Piero. Egli fu politico e scrittore (Torino 1901-Parigi 1926). Giovanissimo fondò (1918) e diresse (fino al 1920) il periodico Energie nuove, e fu critico teatrale e letterario di Ordine nuovo; nel febbraio del 1922 fondò il settimanale Rivoluzione liberale (poi chiuso nel 1925), nel cui programma confluirono i risultati delle sue ricerche storiche e i suoi propositi di azione politica. G. giudicava fallito il Risorgimento in quanto, realizzato per demiurgia di capi, non si era inserito, con una riforma spirituale e con un rinnovamento di vita economica, nelle coscienze; era pertanto necessario che le élite intellettuali e proletarie, contro ogni concezione paternalistica e riformistica, stimolassero le energie vive, proseguendo la missione risorgimentale. Vide perciò nel fascismo l’incarnazione di tutte le insufficienze della nazione italiana e lo combatté con un’intransigenza che gli costò pesanti ritorsioni, anche violente, in seguito alle quali andò esule in Francia, dove morì dopo pochi giorni. Le sue istanze di conciliazione e dell’ascesa socialista delle masse con una prassi liberale permearono soprattutto il movimento Giustizia e libertà. A seguire, un disegno narrativo di Rita Levi Montalcini. Nasce il 22 aprile del 1909 a Torino. Entrata alla scuola medica di Levi all'età di vent'anni, si laurea nel 1936. Fermamente intenzionata a proseguire la sua carriera accademica come assistente e ricercatrice in neurobiologia e psichiatria, è costretta, a causa delle leggi
razziali emanate dal regime fascista nel 1938, ad emigrare in Belgio insieme a Giuseppe Levi. La passione per la sua materia comunque la sospinge e le dona la forza per andare avanti tanto che continua le sue ricerche in un laboratorio casalingo.Sono anni assai travagliati per il mondo e per l'Europa. Infuria la seconda guerra mondiale ed è assai difficile trovare luoghi dove poter stare tranquilli, figuriamoci intraprendere delle ricerche. Nel suo girovagare, nel '43 approda a Firenze, dove vivrà in clandestinità per qualche anno, prestando fra l'altro la sua collaborazione come medico volontario fra gli Alleati. Finalmente, nel '45 la guerra finisce, lasciandosi alle spalle milioni di morti e devastazioni inimmaginabili in tutti i Paesi. Dopo così lungo peregrinare senza un porto sicuro in cui rifugiarsi, Rita torna nella sua città natale (giusto poco prima dell'invasione tedesca del Belgio, riprendendo con più serenità le sue importanti ricerche insieme a Levi, sempre attraverso un laboratorio domestico. Poco dopo riceve un'offerta difficilmente rifiutabile dal Dipartimento di Zoologia della Washington University (St. Louis, Missouri). Accetta, dopo essersi però ben assicurata che potrà proseguire le stesse ricerche che aveva cominciato a Torino. La giovane Rita ancora non sa che l'America diventerà una sorta di sua seconda patria, vivendoci con incarichi prestigiosi per oltre trent'anni (diventerà professore di Neurobiologia), e precisamente fino al 1977. Ma vediamo nel dettaglio quali sono state le tappe di questa straordinaria ricerca che ah portato a risultati altrettanto straordinari. I suoi primi studi (risaliamo agli anni 1938-1944) sono dedicati ai meccanismi di formazione del sistema nervoso dei vertebrati. Nel 1951-1952 scopre il fattore di crescita nervoso noto come NGF, che gioca un ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule nervose sensoriali e simpatiche. Per circa un trentennio prosegue le ricerche su questa molecola proteica e sul suo meccanismo d'azione, per le quali nel 1986 le viene conferito il Premio Nobel per la Medicina (con Stanley Cohen). Nella motivazione del Premio si legge: "La scoperta del NGF all'inizio degli anni '50 è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo". Dal 1961 al 1969 dirige il Centro di Ricerche di Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Roma) in collaborazione con l'Istituto di Biologia della Washington University, e dal 1969 al 1979 il Laboratorio di Biologia cellulare. Dopo essersi ritirata da questo incarico "per raggiunti limiti d'età" continua le sue ricerche come ricercatore e guest professor dal 1979 al 1989, e dal 1989 al 1995 lavora presso l'Istituto di Neurobiologia del CNR con la qualifica di Superesperto. Le sue indagini si concentrano sullo spettro di azione del NGF, utilizzando tecniche sempre più sofisticate. Studi recenti hanno infatti dimostrato che esso ha un'attività ben più ampia di quanto si pensasse: non si limita ai neuroni sensori e simpatici, ma si estende anche alle cellule del sistema nervoso centrale, del sistema immunitario ematopoietico e alle cellule coinvolte nelle funzioni neuroendocrine. Dal 1993 al 1998 presiede l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana. È membro delle più prestigiose accademie scientifiche internazionali, quali l'Accademia Nazionale dei Lincei, l'Accademia Pontificia, l'Accademia delle Scienze detta dei XL, la National Academy of Sciences statunitense e la Royal Society . È inoltre da sempre molto attiva in campagne di interesse sociale, per esempio contro le mine anti-uomo o per la responsabilità degli scienziati nei confronti della società. Nel 1992 istituisce, assieme alla sorella gemella Paola, la Fondazione Levi Montalcini, in memoria del padre, rivolta alla formazione e all'educazione dei giovani, nonché al conferimento di borse di studio a giovani studentesse africane a livello universitario. L'obiettivo è quello di creare una classe di giovani donne che svolgano un ruolo di leadership nella vita scientifica e sociale del loro paese. In data 22 gennaio 2008 l'Università di Milano Bicocca le ha assegnato la laurea honoris causa in biotecnologie industriali.

Rita Levi Montalcini muore alla straordinaria età di 103 anni il 30 dicembre 2012 a Roma.
Diego Romero
Vi consiglio "Arrendetevi siete circondati" di Mimmo Parisi,
qui il link: http://www.youtube.com/watch?v=CdDIHAIt0_A

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