
Era il 2007, non il 1907.
Berlusconi e la Sinistra sfaccendata non sapevano che pesci prendere. No, non è
che fossero lì con le loro canne indecise tra un merluzzo o una carpa, il fatto
è che non ce n’erano proprio di pesci da portare a casa. Va beh, potrebbe
obiettare qualcuno, avranno mangiato della carne o, per la gioia di chi odia il
pesce e la carne, una pizza margherita. Pizze margherite? Nemmeno nei prati
crescevano più quei fiorellini delicati. Fuor di metafora, al Mega Parlamento
di italica appartenenza (non c’è niente di Mega, ma in quanti se ne sono
accorti? E, comunque, un Mega non si nega a nessuno… anche perché fa rima
baciata con ‘nega’, che si bacino almeno i termini in questo mondo da
lupanare!), si diceva che al Parlamento la Sinistra appannata, in quel
frangente pensa che a mali estremi, occorrono estremi rimedi: scarseggiano i
votanti? E’ lo stesso, faranno votare, prendendoli da casa anche se hanno la febbre
o qualche altro malanno geriatrico, anche i senatori a vita di encomiabile
anagrafe e di perdute agilità. Tra questi vi era la signora Rita Levi
Montalcini che, titubante nell’incedere che i suoi magnifici anni le
consentivano, fece quello che prosaicamente è nominato come proprio dovere. Al di
là della ragione discutibile che l’indifendibile Sinistra di questo Millennio
merita in quel contesto storico, va ricordato il successo clamoroso che l’anziana
Signora delle Scienze ottenne in quella parata, ovviamente dalla Destra di
allora (…son sempre quelli di adesso!): “datele un pannolone, hanno riesumato
la salma, dov’è la badante, telefonate all’ospizio, etc.“ Ecco, questi furono i
commenti. Gli italiani hanno memoria corta, cortissima. Ora sono tutti
indaffarati con l’affaire ‘attacco al governo da parte del M5S’: ma per favore!
Attacco… Fascismo… Squadrismo… Non c’è più da tanto, ma le idee su questi temi
scottanti le avrebbe potuto chiarire gente veramente seria che ha toccato con
mano l’argomento, altro che Augias o Ferrari che dal suo Foglio dice
sciocchezze su un inattendibile Grillo emulo del… fuhrer! Incredibile dove
possa spingere l’incapacità ad accorgersi che, per quanto si possa essere
intellettualmente dotati, si sta combattendo dalla parte sbagliata! Uno che fa
il giornalista o lo storico, sociologo, etc., può anche riferire semplicemente
gli eventi: perché molta Stampa l’ha dimenticato? Per chi non lo ricordasse
più, ecco qualche cenno su Gobetti Piero. Egli fu politico e scrittore
(Torino 1901-Parigi 1926). Giovanissimo fondò (1918) e diresse (fino al 1920)
il periodico Energie nuove, e fu critico teatrale e letterario di Ordine nuovo; nel febbraio del 1922 fondò il settimanale Rivoluzione liberale (poi
chiuso nel 1925), nel cui programma confluirono i risultati delle sue ricerche
storiche e i suoi propositi di azione politica. G. giudicava fallito il
Risorgimento in quanto, realizzato per demiurgia di capi, non si era inserito, con
una riforma spirituale e con un rinnovamento di vita economica, nelle
coscienze; era pertanto necessario che le élite intellettuali
e proletarie, contro ogni concezione paternalistica e riformistica,
stimolassero le energie vive, proseguendo la missione risorgimentale. Vide
perciò nel fascismo l’incarnazione di tutte le insufficienze della nazione
italiana e lo combatté con un’intransigenza che gli costò pesanti ritorsioni,
anche violente, in seguito alle quali andò esule in Francia, dove morì dopo pochi
giorni. Le sue istanze di conciliazione e dell’ascesa socialista delle masse
con una prassi liberale permearono soprattutto il movimento Giustizia e libertà.
A seguire, un disegno narrativo di Rita Levi Montalcini. Nasce il 22 aprile del
1909 a Torino. Entrata alla scuola medica di Levi all'età di vent'anni, si
laurea nel 1936. Fermamente intenzionata a proseguire la sua carriera
accademica come assistente e ricercatrice in neurobiologia e psichiatria, è
costretta, a causa delle leggi

razziali emanate dal regime fascista nel 1938,
ad emigrare in Belgio insieme a Giuseppe Levi. La passione per la sua materia
comunque la sospinge e le dona la forza per andare avanti tanto che continua le
sue ricerche in un laboratorio casalingo.Sono anni assai travagliati per il
mondo e per l'Europa. Infuria la seconda guerra mondiale ed è assai difficile
trovare luoghi dove poter stare tranquilli, figuriamoci intraprendere delle
ricerche. Nel suo girovagare, nel '43 approda a Firenze, dove vivrà in clandestinità
per qualche anno, prestando fra l'altro la sua collaborazione come medico
volontario fra gli Alleati. Finalmente, nel '45 la guerra finisce, lasciandosi
alle spalle milioni di morti e devastazioni inimmaginabili in tutti i Paesi. Dopo
così lungo peregrinare senza un porto sicuro in cui rifugiarsi, Rita torna
nella sua città natale (giusto poco prima dell'invasione tedesca del Belgio,
riprendendo con più serenità le sue importanti ricerche insieme a Levi, sempre
attraverso un laboratorio domestico. Poco dopo riceve un'offerta difficilmente
rifiutabile dal Dipartimento di Zoologia della Washington University (St. Louis,
Missouri). Accetta, dopo essersi però ben assicurata che potrà proseguire le
stesse ricerche che aveva cominciato a Torino. La giovane Rita ancora non sa
che l'America diventerà una sorta di sua seconda patria, vivendoci con
incarichi prestigiosi per oltre trent'anni (diventerà professore di
Neurobiologia), e precisamente fino al 1977. Ma vediamo nel dettaglio quali
sono state le tappe di questa straordinaria ricerca che
ah portato a risultati altrettanto straordinari. I suoi primi studi (risaliamo
agli anni 1938-1944) sono dedicati ai meccanismi di formazione del sistema nervoso dei vertebrati. Nel
1951-1952 scopre il fattore di crescita nervoso noto come NGF, che gioca un
ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule nervose
sensoriali e simpatiche. Per circa un trentennio prosegue le ricerche su questa
molecola proteica e sul suo meccanismo d'azione, per le quali nel 1986 le viene
conferito il Premio Nobel per la
Medicina (con Stanley Cohen). Nella motivazione del Premio si legge: "La
scoperta del NGF all'inizio degli anni '50 è un esempio affascinante di come un
osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In
precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero
nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo". Dal
1961 al 1969 dirige il Centro di Ricerche di Neurobiologia del Consiglio
Nazionale delle Ricerche (Roma) in collaborazione con l'Istituto di Biologia
della Washington University, e dal 1969 al 1979 il Laboratorio di Biologia
cellulare. Dopo essersi ritirata da questo incarico "per raggiunti limiti
d'età" continua le sue ricerche come ricercatore e guest professor dal
1979 al 1989, e dal 1989 al 1995 lavora presso l'Istituto di Neurobiologia del
CNR con la qualifica di Superesperto. Le sue indagini si concentrano sullo
spettro di azione del NGF, utilizzando tecniche sempre più sofisticate. Studi
recenti hanno infatti dimostrato che esso ha un'attività ben più ampia di
quanto si pensasse: non si limita ai neuroni sensori e simpatici, ma si estende
anche alle cellule del sistema nervoso centrale, del sistema immunitario
ematopoietico e alle cellule coinvolte nelle funzioni neuroendocrine. Dal 1993
al 1998 presiede l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana. È membro delle più
prestigiose accademie scientifiche internazionali, quali l'Accademia Nazionale
dei Lincei, l'Accademia Pontificia, l'Accademia delle Scienze detta dei XL, la
National Academy of Sciences statunitense e la Royal Society . È inoltre da
sempre molto attiva in campagne di interesse sociale, per esempio contro le
mine anti-uomo o per la responsabilità degli scienziati nei confronti della
società. Nel 1992 istituisce, assieme alla sorella gemella Paola, la Fondazione
Levi Montalcini, in memoria del padre, rivolta alla formazione e all'educazione
dei giovani, nonché al conferimento di borse di studio a giovani studentesse
africane a livello universitario. L'obiettivo è quello di creare una classe di
giovani donne che svolgano un ruolo di leadership nella vita scientifica e
sociale del loro paese. In data 22 gennaio 2008 l'Università di Milano Bicocca
le ha assegnato la laurea honoris causa in biotecnologie industriali.
Rita Levi Montalcini muore alla straordinaria età di 103
anni il 30 dicembre 2012 a Roma.
Diego Romero
Vi consiglio "Arrendetevi siete circondati" di Mimmo Parisi,
qui il link: http://www.youtube.com/watch?v=CdDIHAIt0_A
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